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(Sandro Botticelli, Primavera - part.) |
La fantasia bella
che volava fino a Oriente
perdendosi in magiche magie.
Simboli sconosciuti
sbattevano ali d'avorio.
Le poesie
si scrivevano da sole.
I venti
sussurravano romanticismi
amori per morenti sospiri
erotici ventagli di foglie verdi
perversi squarci d'azzurro.
Tra gli alberi contorti,
gioventù al gusto di mare
senza pensare fosse proibito
senza sentirne il disperato peso.
La danza bassa bussa
Il silenzio diventa violino
Il passato risorge.
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